“Il capo del gregge, infuriato, il re dell’armento ferisce
con la fronte, levato su entrambe le zampe.
Per vendicarsi perciò, fuori di sé e concitato,
il Toro si getta impaziente contro i fratelli Gemelli.
Subito accolgono i frutti i giovani affini fratelli.
Il Cancro cerca di giungere ai roridi prati.
D’un tratto il Cancro, alunno di linfe, ostilmente
si slancia sul forte volto del villoso Leone.
Irritato, il Leone si leva sulle crinite giunture
dove fu vista vagare la Vergine dalla rapida belva.
L’assale, essa fugge; e questa, folle, fuggendo s’imbatte
nell’uomo che dà l’equilibrio alla Bilancia persiana.
Costui s’infiamma, e mentre la stringe e l’abbraccia
è ferito dall’uncinato aculeo del piatto Verme.
Questo, temendo la morte, ricorre alle mediche arti,
ma dietro si sente vicino il Sagittario.
Il quale, indignato per la vergine che crede stuprata,
mentre gli lancia un dardo, ecco, ferisce il Capro.
Questo, appena sentì, trafitto, l’iniquo ferro,
fuggì precipitoso nelle rapide Acque;
così il capro infelice, trascinato dal gorgo delle acque,
è dato, insolita esca, ai Pesci che vi stanno.”
Giordano Bruno1
1Giordano Bruno – L’arte della memoria – Mimesis – Milano – 2001 – p. 45.
Foto in copertina di Freccia Furlan.
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