LA SUBLIMAZIONE – CIÒ CHE UCCIDE FA VIVERE
Si sa che ciò che sta in basso deve porsi in un certo rapporto di corrispondenza con ciò che si trova in alto, e viceversa, e questo è l’assunto ermetico più noto. “Sicut in coelo et in terra”, fa eco il Pater, la preghiera dei cristiani: “Come in cielo così in terra”, ponendosi in posizione di simpatia con il pensiero ermetico che vuole che le cose del mondo sublunare debbano essere conseguenza relazionale delle figure celesti che di volta in volta si susseguono nella Sfera dei Cieli a nostra quasi totale insaputa.
In base a queste poche e precise considerazioni, l’alchimista, l’Artista, si pone nella condizione di operare quella rettifica e quel perfezionamento necessari a che la Trasmutazione abbia a compiersi.
Scrive John Dastin1:
«Le cose pesanti non possono elevarsi in alto se non con l’aggiunta di quelle leggere, né quelle leggere essere riportate in basso se non con l’associazione di quelle gravi»2.
In questo modo, ovvero separando il sottile dallo spesso o ancora separando il grossolano dal sottile, si alleggerisce la Materia affinché essa possa elevarsi. In questo consiste la sublimazione, perché, dice Arnaldo da Villanova3 nello “Specchio”:
«Tutto il magistero si compie nella sola sublimazione»4.
Siamo chiaramente nei territori dell’Alchimia Spirituale, dove termini come sublimazione, sottile, spesso, grossolano hanno valenze profondamente spirituali, filosofiche laddove non “junghianamente” psicologiche. Separare il grossolano dallo spesso vuol dire liberarsi dalla innecessaria zavorra che ci rende goffi, pesanti, infestati dai nostri stessi desideri compulsivi e dalla nostra stessa putredine. L’umano di oggi si alimenta di immondizia e, si nutre pervicacemente di odio e rancore, la prevaricazione e la competizione sono premiate nella nostra cosiddetta civiltà contemporanea e si fa della violenza stile di vita, e così lo Spirito si appesantisce, si fa grave, sprofonda, e l’Anima, platonicamente intesa, annichilisce. Sublimare vuol dire allora togliere il superfluo, con la pratica, con la meditazione, con la preghiera, con le abluzioni, con l’alimentazione, con le azioni del vivere e nel rispetto dei ritmi del Cielo, perché l’Alchimia, pure nella sua forma Spirituale (in rapporto a quella delle operazioni di laboratorio), resta comunque pratica, perché necessariamente opera con la Materia.
Continua nell’esposizione l’Inglese nella sua Visione:
«Niente è creato senza causa. Chi dunque ama la propria anima la perda, cosicché dove sembra di aver perduto ciò che era, incominci ad apparire ciò che non era, perché le cose che devastano emendano e quando la corruzione non procede più appare l’emendamento»5.
Queste, nella Visione, sono le parole di Natura, ed in esse è contenuto il significato filosofico centrale di tutto il Magistero, e della Vita, oseremmo dire. “Le cose che devastano emendano”! Quanto vero è? L’autenticità di questi concetti, espressi con queste parole, fa della Verità, Arte… Poesia.
Sembra di sentire Arnaldo nello “specchio”:
«Ciò che uccide fa vivere»6.
Torniamo nuovamente alla Visione di John Dastin, ed è il Sole questa volta a parlare, rispondendo alle parole di Natura:
«Dunque prenderò come madre la Luna piena perché io divenga il bianco dal nero, il rosso dal bianco, il citrino figlio del veritiero rosso che non mente»7.
Ecco allora esposte le Tre fasi alchemiche nelle sue tre parti: Nigredo, Albedo, Citrinitas e Rubedo dove queste due ultime sono una soltanto, la Rubedo.
Si capisce quindi dalle parole di Sole che la Luna, nella sua fase crescente che culmina nel Plenilunio, presiede alle operazioni alchemiche, perché nulla accade in questo mondo se non passa (letteralmente!) per la Luna. Per questa ragione, questo nostro mondo è detto sublunare. Questa immagine è resa chiara dal grafico di Etz Chaim, l’Albero della Vita della Qabbalah, nel quale le Sephiroth, convergono e confluiscono in Yesod, Il Fondamento, la Sephirah sottoposta al dominio lunare, che simile ad un imbuto, proietta o riversa gli influssi di tutte le Sephiroth su Malkuth, il luogo sefirothico nel quale si svolge la nostra materica incarnazione. La raffigurazione dell’Albero rende evidente il concetto, dove la Sephirah Malkuth, detta Il Regno, si trova esattamente al di sotto della lunare Yesod, Il Fondamento.
Per la Luna quindi si determinano le operazioni, e Saggi sono coloro i quali sanno muoversi secondo il ritmo lunare, e che in sua conformità organizzano il loro agire. Tutte le operazioni magiche d’altro canto necessitano di una precisa indagine celeste, e chi si astiene da questo brancola nel buio. Il ciclo soli-lunare, nel suo arcaico simbolismo, esprime la profonda dicotomia alchemica del Mysterium Conjunctionis, la misteriosa Coniunctio Oppositorum, la riconciliazione degli opposti, mirabilmente sintetizzata nella poetica immagine del Matrimonio Mistico tra Sole e Luna.
Proviamo adesso a fare chiarezza cercando di fornire al ricercatore gli strumenti astrologici per riuscire a districarsi ed a operare nel marasma di questa oscura simbologia che sulle prime potrebbe risultare oltremodo confusiva.
LA SCELTA DEL MOMENTO PROPIZIO
Iniziamo con il dire che la Luna Crescente, che è stata ingravidata dal Sole nella sua fase di Neomenia, ovvero di Luna Nuova, durante la quale i due luminari si sono appartati nella copula rendendosi invisibili, è proficua e pregna in tutta la sua fase fino all’esatto plenilunio, momento celeste positivo al compiersi di tutte le operazioni magiche. In questo periodo di quattordici giorni, l’operatore dovrà ricavare i momenti astrologicamente propizi allo svolgersi di specifiche operazioni, quali per esempio la fabbricazione di un farmaco spagirico, l’allestimento di uno specifico rituale e via dicendo.
Questa branca dell’Astrologia è detta Astrologia Elettiva, ovvero, atta ad eleggere un momento. Il suo utilizzo non è esclusivo all’ambito alchemico, poiché è possibile per mezzo del Cielo di determinare il momento propizio per svolgere qualsiasi questione, dall’acquisto di un immobile, al determinare la data di un matrimonio, l’inizio di una qualsiasi intrapresa. Persino per la fondazione di una città o di uno stato veniva consultato il Cielo.
Le regole di base per erigere una carta di elezione sono piuttosto semplici, e necessitano di una considerazione preliminare: non esistono carte di elezione perfette.
Ogni cielo è un compromesso!
Per prima cosa parliamo della Settimana Planetaria, per la quale ogni giorno della settimana è preposto ad un pianeta allo stesso modo di ogni ora del giorno. Questa raffigurazione grafica è molto antica e si perviene ad essa per un esatto computo che non stiamo qui ad enunciare. Rimandiamo il ricercatore al nostro lavoro Il Canto Segreto dell’Universo8, nel quale queste ed altre cose riguardanti il nostro Magistero sono ben spiegate.
Sotto, le tavole delle ore planetarie diurna e notturna, contando la prima ora diurna dall’alba esatta.
Vi sono altre tradizioni al riguardo, ma noi riteniamo questa essere quella che meglio si presta alle nostre operazioni. Alcuni preferiscono contare le ore a partire dalle sette del mattino, questo per semplificare o per rendere fruibile a tutti il sistema, e se non si riesce a fare di meglio ci accontentiamo.
In Qabbalah si usano altri metodi di computo che fanno iniziare il giorno alle 18 serali o comunque al tramonto, e questo nella nostra Tradizione non ci pare simbolicamente accettabile, dal momento che per noi il tramonto rappresenta la fine delle cose, giacché si pone in analogia celeste con l’Equinozio di Autunno, nel quale appunto la natura viene a morire. Rispettando la simbologia della Natura, la quale trova il suo massimo rigoglio in Primavera, Alba dell’Anno in analogia dialettica con l’Alba del giorno, noi risolviamo il nostro computo e la nostra Astrologia in tutte le sue forme, che si tratti di Elettiva od Oraria o Genetliaca eccetera.
La prima cosa da fare è di stabilire la natura dell’operazione da svolgere, per riconoscerne il Significatore astrologico, cioè il pianeta che governa la questione. Ogni questione, difatti, richiede un Significatore astrologico, ovvero un pianeta che la rappresenti. Per esempio, un farmaco sarà astrologicamente ben rappresentato da Mercurio, una questione di denaro dal Sole o da Giove, una questione sentimentale da Venere e così via.
Una volta stabilito questo punto si scelgono il giorno e l’ora in cui operare, facendo attenzione ad evitare i giorni di Luna Nuova, nella quale è vietata qualsiasi operazione. In queste fasi la Luce cede il posto alle Ombre, il Sole e la Luna si occultano, la notte è nera e niente di buono può venire fuori da queste operazioni. In tutte le culture, ripeto, e da sempre, si fa divieto di operare in questi momenti di ombra come nei momenti di eclissi, durante i quali le Ombre sono legittimate a manifestarsi. Questi momenti sono buoni solo per la più bassa necromanzia, e chi opera durante questa fase sta operando in tal senso, che lo sappia o no. Solo la preghiera è lecita.
Una volta stabiliti la giusta data e la giusta ora planetaria nella corretta fase lunare, molti considerano il lavoro finito, e sebbene questo possa essere sufficiente per la gran parte delle operazioni minori, per quanto riguarda per esempio la fabbricazione di un farmaco, o la costruzione di un Pentacolo o di un Talismano, quando non addirittura la creazione di un Elementare, è bene ricorrere all’aiuto del Cerchio Zodiacale.
Per prima cosa facciamo in modo che il pianeta che rappresenta la nostra questione si venga a porre in stato di Dignificazione, ovvero in posizione di Domicilio o di Esaltazione, e se ciò non è possibile, che almeno non sia Debilitato (Esilio o Caduta) ed al riparo dal raggio dei Malefici (Marte e Saturno).
Cercare di porre il Significatore della questione all’Ascendente o in Casa I, o comunque in buon aspetto con un pianeta o con la Luna.
Se Saturno non fa aspetti con niente è meglio. Se ne fa, che non siano negativi. Se Saturno è in Casa XI è meglio. Mai in Case I, IV, VII o X a meno che non sia richiesto dalla questione ed in buon aspetto.
Stessa cosa per Marte considerando la sua influenza nefasta minore a quella di Saturno. In alcune questioni un buon Trigono (120° gradi) o Sestile (60° gradi) di Marte sono auspicabili e benvenuti, e lo stesso vale per Saturno ma con maggiore cautela.
Che Sole e Luna siano tra loro concordi e mai discordi. L’Opposizione tra loro è concorde ma non sempre, per esempio è sconsigliata riguardo ai fatti di cuore come le Nozze, mentre è consigliata per quanto può riguardare la messa in terra di alcune semenze o l’inizio di un’attività.
Ecco, queste sono le considerazioni principali per iniziare a svolgere i lavori di Astrologia Elettiva. Ovvio che l’operatore esperto vorrà e saprà lavorare con Decani, Termini, Stelle Fisse e Gradi Sabiani, ma il solo fatto di rispettare queste premesse, lo pone nella condizione di poter operare correttamente.
Nello Rubino
1John Dastin, alchimista inglese della fine del 1200 o inizio 1300 nella edizione Mimesis chiamato Daustin, Fu al servizio del cardinale Napoleone Orsini ed in questo periodo fu chiamato con l’appellativo di magister Johannes Anglicus. Negli ambienti alchemici è quindi noto come l’Inglese.
2John Daustin – La visione – Lo specchio dell’anima – Mimesis – Milano – 1996 – p. 54.
3Arnaldo da Villanova detto Il Catalano, visse tra la seconda metà del 1200 e la prima del 1300. Fu uno dei personaggi più influenti del suo tempo, studiò a Parigi con Alberto Magno e fu perseguitato, trovando rifugio in Sicilia alla corte di Federico II. La sua tomba si trova nella cappella del Castello di Montalbano Elicona in provincia di Messina.
4Arnaldo da Villanova – Lo specchio dell’anima – Mimesis – Milano – 1996 – p. 25.
5John Daustin – La visione – Lo specchio dell’anima – Mimesis – Milano – 1996 – p. 54.
6Arnaldo da Villanova – Lo specchio dell’anima – Mimesis – Milano – 1996 – p. 45.
7John Daustin – La visione – Lo specchio dell’anima – Mimesis – Milano – 1996 – p. 54.
8Nello Rubino da Panormo – Il Canto Segreto dell’Universo – Psiche2 – 2022 – Torino.
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