La lunazione, per Roma, avviene alle 20:20:52 locali, ma il picco massimo, sempre per Roma, l’eclissi lo raggiunge solo alle 21:45:29 sempre locali, quando entrambi i luminari vengono a trovarsi all’esatto grado longitudinale di 19°27’22” con la Luna ad uno scarto di latitudine di -1°01’17”, e in quel momento i due dischi si trovano quasi perfettamente sovrapposti (vedi foto).
Quindi utilizziamo due distinte carte, quella di lunazione, e quella di eclissi. Lo scarto temporale tra i due eventi è di 1h 24’ 37”. Si tratta quindi di due cieli completamente diversi: quello di Sizigia o di lunazione, il quale copre una temporalità di un mese lunare, e quello di eclissi che si estende nei suoi effetti per un tempo più lungo, nonostante i suoi effetti si possano manifestare pure subito, come per esempio avvenne per quelle avvenute nella scorsa primavera, che testimoniarono in quel caso a delle pesanti alluvioni che misero in ginocchio l’Emilia-Romagna.
Ne abbiamo già discusso altrove e non mi dilungo, ma non è un bel cielo. La carta di eclissi esatta vede un Marte Maestro d’Ascendente e dispositore dell’eclissi stessa, ormai in strettissima congiunzione con Saturno, e una eclissi che concomita con la congiunzione dei due malefici e con il passaggio di quella che già qualche tempo fa, dal suo primo debutto, definimmo “la cometa di Napoleone”, dato che venne scoperta all’inizio della campagna di Russia – quando si dice il caso – ma che in certi ambienti astronomici, data la sua forma bucrania, viene simpaticamente chiamata “Devil Comet”, non ci pare suggerire nulla di buono.
Marte comunque, nonostante la nefasta congiunzione con Saturno, resta sorretto in qualche misura dal mutuo scambio con Venere in Ariete, poiché Marte si trova nel segno di esaltazione di Venere, e questa nel segno di domicilio di Marte. Vi è complicità tra i due, ma Venere in Ariete, ricordiamolo, è debilitata, è in esilio, e quindi, per quanto partecipi alla ricezione, non credo possa fare più di tanto. Anche Giove, stando in Toro, è sotto la sua giurisdizione, e questo la può aiutare in qualche modo, data la gerenza di Giove sulla Triplicità di Fuoco nella quale Venere viene a trovarsi, ma si tratta comunque di sfumature. Venere è malmessa.
Mercurio si trova a retrogradare in piena combustione, ma forse il fatto di trovarsi nel segno di esaltazione del Sole potrebbe in qualche modo mitigare i danni, non fosse che in questo cielo il Sole ha letteralmente le mani legate, dato che appunto, si eclissa, letteralmente scompare, e non è quindi in grado di donare la sua luce. Le eclissi non sono mai state considerate, dalla tradizione, come degli eventi di fausta natura, sebbene tradizionalmente i suoi effetti siano diretti principalmente verso l’astrologia mondiale, tanto che secondo (mi pare sia il Cardano), in genetliaca, ovvero nel tema natale, sarebbero del tutto ininfluenti. Io sono di diverso avviso, e ho notato che le eclissi si sentono pure nei temi di nascita, solo che in questo caso i suoi effetti non sono necessariamente negativi e sovente ho visto positivamente iniziare o concludersi intraprese vantaggiose proprio in concomitanza di congiunzioni dei gradi di eclissi con i gradi sensibili di temi genetliaci, quindi non abbiate paura delle eclissi per quanto riguarda voi stessi. Non vi è motivo alcuno. L’astrologia geopolitica della quale mi occupo in questa sede necessita di considerazioni e di approcci totalmente diversi dalla genetliaca, e nel consulto astrologico non so mai se e come il consultante abbia risolto le asperità del suo cielo. Il singolo è altra cosa del collettivo.
Recentemente qualcuno mi ha detto che a suo avviso sarei troppo pessimista nelle mie valutazione. Ebbene, signori, è davvero l’esatto contrario. Certo che se mi si chiede se io abbia fiducia nel genere umano, allora la risposta, da parte mia, non può essere che no. Io ho fiducia nell’uomo e nella vita, e si tratta di una cosa ben diversa. Chiusa questa doverosa parentesi, torniamo al tema.
Quel potente stellium nel segno cardinale di fuoco e il maestro d’ascendente congiunto al grande malefico quasi al grado esatto non fanno altro che raccontarci i tempi che già stiamo vivendo. Il cielo è perfettamente in sintonia con la follia terrena di questo bizzarro momento storico.
Osservando la carta celeste dispiegata sul software Stellarium, con le costellazioni classiche nella versione artistica, vediamo come l’eclissi si produca “sulla cordicella” che lega i due Pesci che nuotano in direzioni tra loro opposte, quasi a volerci dare un taglio, come se si fosse a un punto di separazione, e secondo una versione riportata da Ian Ridpath nel suo Mitologia delle Costellazioni, i due pesci sarebbero «due PROFUGHI che vennero tramutati in pesci». Il tema dei profughi e del mare attiene quindi a questa parte di zodiaco. Stiamo ovviamente parlando della costellazione dei Pesci, e i Segni non sono le Costellazioni, per cui possiamo dire che in questo momento il Sole si viene a trovare nel Segno dell’Ariete, e nella Costellazione dei Pesci. Entrambi questi dati non solo non si contraddicono l’un l’altro, ma co-partecipano all’interpretazione fornendoci ulteriori sfumature.
LA CONGIUNZIONE MARTE SATURNO È LA PRIMA A SORGERE, alle 5:26:52 locali del 6 aprile, con Marte a 343°20’48” e Saturno alla levata eliaca a Roma, e questo dato è di estrema importanza. Trattandosi di Saturno, ovviamente questo dato avrà sapore Saturnino. Saturno comunque sorge subito dopo alle 5:31:40 locali, ed è con lui che si manifestano le cose più interessanti dal punto di vista stellare. Troviamo un paran molto stretto con “la criniera” Algieba nella costellazione del Leone, o la “corona” altrimenti detta, la quale tramonta mentre Saturno Sorge, e un altro paran con Shaula, sul pungiglione, che viene a porsi all’esatto culmine. Tolomeo associa quest’ultima alla natura di Marte Mercurio. Algieba invece, che tramonta mentre sorge Saturno, ci rimanda alla carta di equinozio dove trovavamo Regulus che tramontava mentre sorgeva Marte. Troviamo allora una doppia sottolineatura del tramonto dei potenti, dove Regulus è il regnante che tramonta mentre la spada di Marte sorge, mentre Algieba è la sua corona, che tramonta o cade al taglio della falce di Saturno che sorge. Questa simbologia ci rimanda alla Rota dei tarocchi, alle lame dell’Arcano XIII, la morte, dove per esempio nel mazzo di Osvald Wirth, praticamente un marsigliese rivisitato, troviamo a terra una testa incoronata e decollata, a simboleggiare che la morte non fa sconti, e la Torre, l’arcano XVI, dove un regnante incoronato precipita da una torre squarciata da un fulmine. Tenendo conto che pure il simbolismo dell’Eclissi solare attiene alla fine dei regni, dato il sole significare i regnanti, io in questo periodo, fossi un “regnante”, starei molto attento ai pungiglioni velenosi (Shaula). Ma per chi non è regnante, né ha intenzione di regnare, tutti questi problemi non si pongono e per quanto possiamo, viviamo sereni.
Puntualizzazione: questa interpretazione riguarda le cose italiane, dove per quanto l’eclissi sarà comunque un evento sensibile, lo stato di invisibilità dovrebbe in qualche maniera attenuarne gli effetti.
Magister Ludi.