GLI ELEMENTI/PARTE PRIMA

GLI ELEMENTI

IL QUATERNARIO

In Astrologia e nella Dottrina Ermetica, gli Elementi consistono nelle quattro energie primarie e creative, dalle quali e per le quali, la Materia viene in essere. Essi sono gli Strumenti Archetipici attraverso i quali l’Intelligenza Universale si manifesta e concretizza in forma, e mescolandosi tra loro danno vita ai misti, che come suggerisce il termine sono costituiti dalla pluralità degli Elementi.

In Natura, all’occhio dell’astrologo e dell’alchimista, ogni cosa è posta in essere grazie alla mescolanza compartecipata di queste quattro energie formatrici, e secondo il loro senso e verso1.

La Materia si manifesta quindi nella sua forma esteriore attraverso il numero 4, il Quaternario, il quale è di fatto quello che determina, nella lettura numerologica, la natura essenziale della materia stessa, e questo accade anche da un punto di vista puramente psichico: niente ci risulta più solido di un cubo, di una casa con la sua struttura cubica, o della forma a parallelepipedo del mattone.

In Qabbalah il numero 4 è definito dalla lettera Daleth (ד), corrispondente alla D dell’alfabeto occidentale ed il cui significato in Ebraico è Porta, e le porte hanno 4 lati.

Per i Pitagorici questo numero è sacro ed attiene alla Santa Tetractys:

1 + 2 + 3 + 4 = 10

Mescolandosi tra loro, gli Elementi, queste quattro essenze formatrici, contribuiscono a definire le segnature, ovvero i marchi identificativi ed indelebili delle creature sia animali che vegetative, così come i loro caratteri2, e per estensione, il carattere degli umani stessi nella loro espressione individuale.

Ognuno di noi è appunto segnato o caratterizzato dalla preponderanza di alcuni Elementi rispetto ad altri.

Questi quattro Elementi vengono identificati in: Fuoco, Aria, Acqua e Terra ed ognuno di essi possiede le proprie peculiari caratteristiche, così, secondo l’Agrippa, «il fuoco è caldo e secco, la terra è secca e fredda, l’acqua è fredda e umida, l’aria è umida e calda. Quando le due qualità sono tutte e due opposte, gli elementi sono contrari tra loro, come il fuoco e l’acqua, la terra e l’aria»3.

Ogni momento, cosa, essere o persona, possiede una segnatura elementare, ovvero, possiede delle caratteristiche proprie, tratte dalla commistione degli Elementi fondamentali che la compongono, e ciò vale per il Mondo e l’Universo stesso in tutte le loro forme, sia spesse che sottili.

Al tempo stesso, ogni momento, cosa, essere o persona, è costituita da una mescolanza di tutti e quattro questi Elementi, nonostante alcuni possano e debbano essere preponderanti rispetto agli altri4, ed al contempo altri, ovviamente, possano e debbano necessariamente risultarne carenti5, e questo serve alla diversificazione,senza la quale non vi può essere individualizzazione, cosa che è lo scopo della Natura nella sua manifestazione duale. Grazie a questo, ognuno di noi è diverso.

Così, quando per esempio incontriamo una persona, la prima cosa che di solito percepiamo in maniera abbastanza netta ed evidente, è la sua “segnatura elementare primaria”.

Proviamo a spiegarci meglio facendo un esempio.

Mettiamo di incontrare una persona con valori predominanti in Elemento Fuoco, quali Sole in Leone, Ascendente in Sagittario, Giove, Maestro d’Ascendente del Sagittario, posto in Ariete congiunto a Marte; insomma, un fiammeggiante tripudio di Elemento Fuoco: un vero incendio!

Il modo con cui questa persona tenderà a relazionarsi col suo mondo circostante e col suo prossimo, avverrà probabilmente attraverso quelle potenti manifestazioni di entusiasmo e di pura spontaneità, proprie dell’Elemento Fuoco, ed esercitate per mezzo di una dinamicità fisica e motoria oltremodo esuberante, tale, potremmo dire, da produrre “scintille” a forza di pacche sulle spalle! Una efficace parola chiave dell’Elemento Fuoco è esuberanza.

Se pure noi, nel nostro Tema Natale, possediamo delle caratteristiche affini dal punto di vista ‘elementare’, e quindi temperamentale –per esempio, una bella e calda Venere in Ariete, congiunta ad un super espansivo Giove – a quelle del nostro entusiasta ed esuberante interlocutore, allora questi potrebbe riuscire a risultarci addirittura simpatico, un amicone, e le sue formidabili pacche sulle spalle riuscirebbero a passare al vaglio dei filtri del nostro elemento Fuoco.

Al contrario, poniamo il caso che noi si abbia nel nostro Tema prevalenza di Acqua e Terra e nemmeno una minuscola brace di Elemento Fuoco6, quel soggetto ci apparirà come un perfetto idiota, probabilmente ne proveremo repulsione e cercheremo immediatamente di allontanarla in qualsiasi maniera ed insomma, ci cadrà inevitabilmente in disgrazia. Lui e le sue maledettissime pacche sulle spalle!

In questo modo si manifestano le simpatie e le antipatie Elementari tra gli umani e tra i viventi (o tra gli esseri e i momenti), ed è per questo che sovente succede di sentire “a pelle” che una persona ci attrae o al contrario, ci infastidisce, ci mette a disagio, indipendentemente dal fatto che si tratti di una persona del tutto per bene o meno. Le simpatie elementari hanno poco a che fare con la morale.

Ovviamente, queste generalizzazioni intendono essere assolutamente paradossali, poiché un essere umano maturo ed evoluto, deve essere in grado di saper trovare canali di corrispondenza e comunicazione con pressoché tutti gli altri esseri umani sulla faccia della terra, dal momento che tutti e tutto – nessuno e niente escluso – si proviene da una unica sorgente, che astrologicamente è sintetizzata dal Cerchio Zodiacale.

All’interno di una lettura puramente junghiana, il Cerchio, nella sua ideale esattezza simmetrica, rappresenta il principale “simbolo del Sé”; il massimo utopico della perfezione.

Sovente, quindi, le “segnature elementari primarie”, si “percepiscono a pelle”. Potremmo altrettanto dire che si “vedono”, e che si possono decodificare secondo gli schemi di “corrispondenza” che stiamo costruendo nelle nostre lezioni7.

Prendendo ora in esame la nostra personale Carta Natale, noteremo in essa, ovviamente, una preponderanza di fattori in determinati elementi, ed una carenza di altri.

Questo dato, all’Astrologo, fornirà importanti indicazioni sulla natura dei campi di esperienza sui quali eventualmente intervenire ed operare, al fine di perseguire quel necessario bilanciamento che Jung definisce molto appropriatamente come “processo di individuazione”e che gli antichi alchimisti chiamavano altrettanto sagacemente “Coniunctio Oppositorum”, o “riunificazione degli opposti”.

Una persona con esigui valori di Elemento Terra, mancherà probabilmente di pragmatismo, avrà difficoltà ad adempiere alle funzioni più pratiche della vita, vivrà per esempio l’aspetto burocratico come una vera e propria tortura, e molto probabilmente, riuscirà a portare ordine nel suo quotidiano con immenso sforzo.

Dove invece vi sarà carenza di Elemento Acqua, le qualità empatiche potrebbero lasciare a desiderare. Non con questo che la persona in questione debba per forza essere una carogna, anzi, questi per primo potrebbe soffrirne, di tale propria carenza empatica; potrebbe individuare questo difetto in sé in maniera dolorosamente cosciente, e di fronte a richieste di partecipazione emotiva potrebbe sentirsi genuinamente e sinceramente inadeguato. Oppure al contrario, potremmo trovarci di fronte a quei classici individui che parlano senza ascoltare totalmente incuranti delle istanze altrui.

Adesso prendiamo in esame la tabella degli Elementi:

 

Osserviamo che gli Elementi sono quattro: Fuoco; Acqua; Aria; Terra. Essendo in numero di quattro, rispondono, come si è già affermato, alla numerologia del “Quaternario”.

Ogni Elemento si dispone a propria volta in tre qualità fondamentali, o per meglio dire, si manifesta attraverso tre differenti modalità creative ed energetiche, le quali producono i dodici Segni dello Zodiaco8. Questa tripartizione è detta “Triplicità”, la quale risponde alle regole numeriche e numerologiche del “Ternario”, e suddivide ciascun elemento in Cardinale, Fisso e Mobile.

Per “Cardinale” si intende il segno che è posto sul Cardine, ovvero sugli angoli di quella croce che è definita appunto “Croce Cardinale”, i quali angoli corrispondono con i punti equinoziali e solstiziali ovvero, con i Punti Cardinali, e quindi con l’inizio delle stagioni. Avendo quindi a che fare con gli inizi, questi segni sono, per estensione e per analogia, dei punti di “creatività elementare”.Le loro qualità sono quindi creative e generative, e possiamo allora definirli, oltreché Cardinali, appunto creativi e generativi.

Quando, col procedere antiorario questa energia passa al momento astrologico elementare successivo, detto appunto “Fisso”, essa trova il punto di massima concentrazione ed espressione, e si “cristallizza”, diventando per così dire statica.

Letteralmente, “si fissa”. È dove l’elemento esprime la massima espressione delle proprie qualità. Potrebbe esploderne, se questo esubero di energia condensata, non defluisse nel movimento elementare successivo, detto “Mobile”, dove si stempera e si prepara ad un nuovo ciclo ternario.

In questa fase si osserva una sorta di ambiguità o indecisione elementare, una “fluttuanza” come se le qualità elementari si trovassero ad oscillare tra il Fisso che le precede ed il Cardinale verso il quale protendono.

Potremmo leggere questa triplice successione di energie come tre movimenti di una unica composizione musicale, o come i tre accordi della Cadenza Perfetta in Armonia Musicale. Affronteremo altrove questo importantissimo tema.

Una volta stabilito questo, proviamo a fare qualche esempio: Ariete è la qualità Cardinale o “Generativa” dell’Elemento Fuoco; Scorpione è il Fisso o “Stabile” di Acqua; Gemelli è il Mobile o “Bicorporeo”9di Aria: i nomi che portano e gli aggettivi ad essi attribuiti sono, come abbiamo visto, massimamente esplicativi delle loro modalità di influenza.

   Nello Rubino

 

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1Si intende sia il senso degli elementi, ovvero la loro natura elementare, sia il verso inteso come la sequenza antioraria espressa dal percorso del Sole e dei pianeti nelle quattro tappe della Croce Cardinale: Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno.

2Verrebbe da soffermarsi sul termine carattere, quasi sinonimo di segnatura.

3Enrico Cornelio Agrippa – La Filosofia occulta o la Magia – Edizioni Mediterranee – Roma – 1991 – Vol.

4Al fine di operare la necessaria differenziazione degli esseri di modo che ognuno di essi possa essere unico e peculiare.

5Per la medesima ragione di cui sopra.

6Cosa impossibile nel mondo reale. Si intende una forte carenza dell’elemento.

7Questa lezione fa parte di una serie di dispense utilizzate nei nostri corsi astrologici.

83×4=12.

9Nell’astrologia antica, i segni mobili erano chiamati Bicorporei.

 



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